Il consigio di amministrazione era chiamato ad esaminare i risultati dei due gruppi di lavoro, quello per l'analisi comparativa della governance e quello per la definizione di un regolamento in vista di un'eventuale vendita di Tim Brasil.
MILANO - Aldo Minucci è il nuovo presidente di Telecom Italia: "Sarò presidente per tre mesi con un
ruolo di garanzia per tutti" ha confermato il manager al termine di un consiglio fiume chiamato ad esaminare i risultati dei due gruppi di lavoro, quello per l'analisi comparativa della governance e quello per la definizione di un regolamento in vista di un'eventuale vendita della controllata carioca Tim Brasil.
Sul fronte della corporate governance, la decisione finale, ha spiegato il consigliere Jean-Paul Fitoussi, "è tutto rimandato al 27 febbraio". La società, in una nota emessa su richiesta della Consob, aveva affermato che il cda non avrebbe proceduto ad "alcuna proposta di modifica statutaria", e ha ricordato che eventuali conflitti di interessi su questo tema "è a carico del singolo" consigliere, "e non della società e del plenum del consiglio". In pratica, sulla governance, si dovrebbe procedere all'approvazione di linee guida, sulla base dell'analisi comparata commissionata dal cda del 16 gennaio, che verranno poi poste all'attenzione di una consiglio che dovrebbe riunirsi il 27 febbraio.
Sul tema si era dovuta pronunciare anche Telco, la scatola che controlla il 22,4% di Telecom, che, su richiesta della Consob, ha affermato che nel cda della holding del quattro febbraio non è stata "assunta alcuna deliberazione in merito a ipotesi di modifica della corporate governance", e, soprattutto, ha smentito di "aver mai
preso in considerazione nè affrontato il tema relativo agli effetti sulla vigenza del patto parasociale" nel caso di "eventuali modifiche allo statuto di Telecom riguardanti le modalità di elezione del cda".
Difficile però ipotizzare modifiche statutarie prima dell'assemblea di aprile. Come, d'altra parte, ha ipotizzato il consigliere Tarak Ben Ammar all'uscita del cda del 16 gennaio, e come affermato ieri Gaetano Miccichè: "Credo che sia abbastanza probabile che si arrivi alla prossima assemblea con l'attuale governance. E' opportuno affidare all'assemblea, che è la casa degli azionisti, questa decisione".
A tagliare la testa al toro, in un certo senso, ci hanno pensato nei giorni scorsi Fossati e Asati che hanno proposto una conferma del cda a 11 membri, come la composizione di adesso dopo le defezioni degli ultimi mesi; e con la stessa ripartizione dei 4/5 dei posti riservati alla lista di maggioranza (8 membri, tra cui l'ad), con gli azionisti di minoranza che si spartirebbero i restanti 3 membri, tra cui far emergere la figura del presidente.
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